L’Institute of Healthcare Improvement ha creato questo metodo per identificare dalle cartelle cliniche i trigger o gli indizi che possono essere la spia di un evento avverso. Questo metodo è utilizzato in molti ospedali ed è spesso citato come il metodo per definire il numero di eventi avversi nelle pubblicazioni di settore.
Esso si basa su un campionamento periodico delle cartelle cliniche che vengono esaminate da due sanitari (solitamente infermieri) e discussi con un terzo sanitario che determina la valutazione finale del caso.
Una trasfusione di emazie concentrate o un nuovo ricovero entro 30 giorni dalla dimissione sono considerati trigger per un possibile evento avverso. L’uso del naloxone può indicare ad esempio un sovradosaggio di oppioidi.
Il GTT non distingue tra eventi avversi prevenibili e non prevenibili ed può identificare gli errori “attivi” e non quelli da omissione.
Il metodo non può identificare tutti gli eventi avversi del tuo ospedale ma, man mano che i dati vengono raccolti, dà un quadro affidabile dei potenziali danni occorsi ai pazienti ricoverati.
Dal link seguente potrete scaricare le istruzioni per implementare il metodo dopo un opportuno addestramento.