Nel 2013 è stato pubblicato un articolo sul noto Journal of Patient Safety che affermava che i decessi dovuti ad errori sanitari si collocavano (negli USA) tra i 210.000 e i 400.000 all’anno.
Questi dati sono superiori del 400% a quelle che si ritrovano nell’ormai famoso lavoro del 1999 To Err is Human in cui si affermava un numero di decessi tra 44.000 e i 98.000 all’anno.
Come sempre i media hanno dedicato notevole attenzione a questi nuovi dati.
Ma se leggessimo attentamente quello che in realtà è scritto nell’articolo potremmo trovare aspetti poco solidi a sostegno di tale ipotesi.
Il primo è che tutti i decessi vengono considerati prevenibili e ciò è già profondamente sbagliato.
E’ noto infatti che anche applicando le migliori linee guida, sia per la prevenzione della TVP e della embolia polmonare o per le infezioni post-operatorie dopo un intervento di cancro al colon, tali eventi non sono azzerabili.
Se poi esaminiamo come si arriva alla stima di cui sopra, possiamo porvi questa domanda: essa si basa su 4 articoli scientifici il cui numero totale di morti per eventi avversi era:
a. 38
b. 380
c. 3,800
d. 38,000
e. 380,000
Se siete interessati alla risposta leggete questo interessantissimo articolo