Di che cosa parla l’articolo
In questo articolo vengono riportati i risultati di uno studio di coorte retrospettivo volto a quantificare gli effetti associati allo sviluppo di dipendenza, overdose o abuso in un gruppo di pazienti che non avevano mai utilizzato oppioidi, in seguito alla prescrizione post-chirurgica di diverse tipologie di oppiodi.
I punti principali
Fin dai primi anni 2000 il tasso di overdose legato all’utilizzo di oppioidi è triplicato.
I casi di overdose non fatali, legati all’assunzione di oppioidi prescritti, sono 7-11 volte in più rispetto ai casi fatali. Quel che colpisce è che la maggior parte di questi episodi non fatali si verificano in pazienti che sono stati identificati come utilizzatori non cronici di oppiodi.
Si pensa che l’eccessiva prescrizione di oppioidi contribuisca in modo significativo a tali eventi, in quanto due terzi degli abusi di oppiodi possono essere attribuiti alla prescrizione di questa farmaci effettuata dallo stesso medico.
In questo studio, sono stati inclusi 1.015.116 pazienti chirurgici definiti ‘opioid naive patients’, ossia quei pazienti che non avevano ricevuto oppioidi nei 30 giorni precedenti un evento acuto o una chirurgia. Tali pazienti sono stati seguiti per un periodo medio di 2.67 anni. Il 56% di questi pazienti aveva ricevuto una prescrizione di oppiodi in seguito ad un intervento chirurgico.
Nel periodo di follow-up, l’abuso di oppioidi è stato identificato nello 0.6% dei pazienti (183 casi su 100.000 persone/anno).
Il numero di prescrizioni alle dimissioni è un buon predittore di eventuali abusi. Il tasso di abuso è risultato più che raddoppiato in quei pazienti che avevano ricevuto una seconda prescrizione di oppioidi (15.2%; 239 casi su 100.000 persone/anno). La relazione tra il numero di prescrizioni, oltre alla prima in dimissione, e l’abuso è ulteriormente confermata dalla valutazione del numero di giorni di somministrazione di oppioidi, in seguito alle dimissioni: ogni settimana in più di utilizzo di oppiodi è stata associata ad un incremento medio del tasso di abuso del 34.2%, che diventa del 19.9% dopo aver aggiustato per alcune covariate.
Il dosaggio prescritto rappresenta, invece, un debole predittore di abuso; la dose diventa importante solo per prescrizioni di lungo periodo.
L’utilizzo di oppioidi a breve termine (inferiore a 90 giorni), a dosaggi elevati, ha un piccolo effetto sul tasso di abuso.
Perché è importante
Lo studio ha quantificato una relazione molto forte tra il numero e la durata delle prescrizioni, superiori alla prima, e l’abuso di oppioidi in pazienti chirurgici. Sebbene il tasso di abuso risulti molto basso, il numero di chirurgie eseguite ogni anno, incrementa l’importanza di questi numeri.
I risultati di questo studio sono in linea con altri precedentemente pubblicati e viene suggerito di approfondire la comprensione della relazione tra la durata ed il dosaggio, con particolare attenzione al trattamento precoce del dolore (comprese le dosi più elevate) per un periodo di tempo limitato.
Tali risultati implicano che la prescrizione post-operatoria ottimale, che massimizza l’analgesia e riduce al minimo il rischio di abuso, può essere raggiunta con dosaggi di oppioidi da moderati ad alti per periodi più brevi, una combinazione che merita ulteriori approfondimenti in studi clinici ad hoc.