Di che cosa parla l’articolo
Anche se la letteratura mostra che il rischio di eventi avversi nella chirurgia ambulatoriale è inferiore a quello associato alla chirurgia in regime di ricovero, questi eventi hanno comunque un notevole impatto sugli esiti sanitari a causa dell’elevato volume di interventi ambulatoriali eseguiti ogni anno.
Si stima che l’1-6% degli interventi ambulatoriali siano associati a complicazioni che richiedono un ricovero ospedaliero di 30 giorni. Inoltre, la letteratura suggerisce che man mano che gli interventi ambulatoriali diventano più complessi, il rischio di eventi avversi può aumentare.
I fattori di rischio per l’insorgenza di eventi avversi in chirurgia possono essere classificati come ‘legati ai pazienti’ (ad esempio, l’età avanzata, co-morbidità, distanza dalla struttura sanitaria), ‘legati al processo’ (ad esempio, l’uso inadeguato di profilassi antibiotica, durata dell’intervento o tecnica chirurgica utilizzata), o ‘legati alla struttura’ (ad esempio, un basso volume chirurgico, composizione del team chirurgico). Molti di questi fattori di rischio per l’insorgenza di eventi avversi possono essere associati ad interventi di chirurgia ambulatoriale. Tuttavia, poiché le procedure chirurgiche ambulatoriali sono spesso limitate a pazienti in buon stato di salute, è probabile che alcuni fattori interessino in modo esclusivo il rischio di eventi avversi associati alla chirurgia ambulatoriale. Le ricerche condotte per identificare i fattori di rischio che sono specifici per le chirurgie ambulatoriali sono limitate.
L’obiettivo di questo studio esplorativo è stato quello di utilizzare le interviste per ottenere informazioni sui fattori di rischio associati ad eventi avversi nella chirurgia ambulatoriale, effettuate ai membri dello staff chirurgico del Veterans Health Administration.
È stato studiato il Veterans Health Administration per l’elevato volume di interventi ambulatoriali eseguiti annualmente in più di 130 strutture e perché il Veterans Health Administration ha la fama di adottare tutte le possibili innovazioni in campo chirurgiche.
I punti principali
Sono stati identificati 65 potenziali partecipanti, 14 dei quali sono stati intervistati tra gennaio e aprile 2015. I partecipanti erano chirurghi, ginecologi, capo-chirurghi, infermieri, dirigenti infermieristici, anestesisti, infermieri di anestesiologia certificati, assistenti medici.
Dieci dei 14 partecipanti allo studio hanno riportato di aver assistito ad eventi avversi nella loro carriera, uno dei quali ha riportato un near miss e tre hanno riferito di non aver assistito ad eventi avversi, near miss o violazioni della sicurezza nel loro orario di lavoro, in chirurgia ambulatoriale.
Tutti gli intervistati erano concordi nel ritenere che alla chirurgia ambulatoriale siano in genere associati potenziali rischi per la sicurezza dei pazienti.
Gli intervistati hanno riportato che eventuali comorbidità dei pazienti possono contribuire allo sviluppo di eventi avversi. Contrariamente ai dati di letteratura, nessuno dei sanitari intervistati ha considerato l’età dei pazienti, la distanza dalla struttura sanitaria o il numero di ospedalizzazioni nei precedenti 6 mesi come un fattore di rischio associato allo sviluppo di eventi avversi nella chirurgia ambulatoriale.
In analogia con quanto emerge in letteratura, tuttavia, gli intervistati hanno riferito che le valutazioni pre e post-operatorie sono procedure importanti e correlate ad una migliore sicurezza dell’intervento chirurgico.
Questo studio ha identificato nuovi fattori di rischio associati allo sviluppo di eventi avversi in chirurgia ambulatoriale, quali ad esempio la compliance del paziente (seguire le indicazioni pre e post-chirurgiche), la valutazione postoperatoria del paziente, la necessità di apparecchiature in sala operatoria per migliorare la performance degli interventi.
Perché è importante
Un punto di forza di questo studio è che gli autori hanno avuto numerosi suggerimenti direttamente dal personale chirurgico che lavora con i pazienti ogni giorno.
La ricerca esplorativa rappresenta uno strumento importante per identificare i fattori associati all’insorgenza di eventi avversi e le strategie di miglioramento. Quando i dipendenti hanno l’opportunità di condividere le loro opinioni nel formato ‘intervista’, possono offrire spunti per migliorare la sicurezza dei pazienti.
Un risultato inaspettato delle interviste è stato il contributo, non richiesto, alle iniziative volte al miglioramento della qualità che sono state suggerite o implementate nei reparti dell’intervistato per migliorare la sicurezza dei pazienti chirurgici ambulatoriali.
I risultati di questo studio suggeriscono che standardizzare la valutazione pre-operatoria del paziente chirurgico, consigliare un lavaggio con clorexidina prima dell’intervento per evitare infezioni della ferita o inserire un ulteriore passaggio per controllare l’ordine alla farmacia per i farmaci antidolorifici alla dimissione, possono essere alcune semplici ma efficaci strategie per prevenire gli eventi avversi.
Queste iniziative di miglioramento della qualità possono essere di particolare interesse per i dirigenti dei centri di chirurgia ambulatoriale e ospedalieri che cercano strategie testate per migliorare la sicurezza.