L’analisi parte dai lavori di Reason sull’errore umano e la sua definizione:
“L’errore è caratterizzato da una sequenza di attività fisiche o mentali che non riescono a determinare un esito desiderato, quando esse non possono essere attribuite all’intervento del caso”.
Pertanto, essendo l’errore umano una attività dell’uomo, esso è un fenomeno cognitivo.
Per evitare che gli errori si ripetano è necessario pertanto comprendere quali sono i meccanismi che li determinano.
Gli autori utilizzano non solo il lavoro di Reason ma anche quello di Norman e la sua classificazione in sette stadi.
Il risultato è sorprendentemente chiaro e ricco di esempi pratici tra cui il caso di una infermiera che deve regolare una pompa infusionale.
Il link che vi forniamo non è in full text ma potrete reperirlo tramite le vostre biblioteche.